Bio

L’arte come urgenza etica, è il monito che riassume il percorso ventennale dell’artista foggiano Antonello Morsillo. Il suo scopo è quello di tramandare la memoria di quanti hanno dato la vita a sostegno di nobili ideali perché ritiene che l’arte possa e debba far conoscere alcune significative realtà. Uno stile personale in cui i simbolici squarci presenti sulle tele, ispirati alle “macchie” di Rorschach, si stagliano dall’immagine rappresentata e la “perforano” in profondità sui chiari fondali intonacati. In tal modo, prenderanno forma le mostre Svestiti di carne i martiri del pensiero, La vertigine della memoria, Shoah i risvolti del pregiudizio.  Negli anni tra i personaggi omaggiati si ricordano: Giordano Bruno, Pier Paolo Pasolini, Marielle Franco, Edith Stein, Federico Garcia Lorca. Benazir Bhutto, Charlotte Salomon. Morsillo nelle sue opere riversa tutto Il suo bagaglio culturale frutto degli studi in disegno e pittura uniti ai titoli universitari in Lettere, Biblioteconomia, Filosofia ed Estetica. Dal 2011 il suo linguaggio artistico, risente l’influenza del movimento Suridealista, fino al quel momento ascritto all’ambito letterario. Nel 2017 ha pubblicato il suo Manifesto: Il Suridealismo nell’arte per il quale riceverà a Lecce, nel 2018, il Premio Voltaire per i diritti civili e l’impegno sociale. Ha realizzato 25 mostre personali ed ottenuto vari riconoscimenti tra i quali gli Oscar dell’arte a Montecarlo. Molte sue opere sono state pubblicate in copertina a libri, riviste e cd musicali (Milva, Mina, Patty Pravo, Rettore, Luigi Tenco, Renato Zero). Numerosi anche i Cineforum che svolge in qualità di Storico del cinema. Tra le collaborazioni con importanti studiosi vanno menzionati: Angela Ales Bello, David Grieco e Adriano Petta. Durante la sua carriera ha esposto a New York, Roma, Venezia, Foggia, Torino, Milano, Catania. Molte sue opere appartengono a collezioni private. Attualmente sta preparando una nuova personale e sta svolgendo, a Roma, un Dottorato di ricerca in Estetica.